Idromele di Castagno

Immaginiamo un albero maestoso, imponente che esisteva già molti, moltissimi anni fa… 4000 anni! Immaginiamo un albero che gode di buona salute; che è protetto e visitato tutto l’anno da molti curiosi, e che regala loro la sua ombra come riparo dal caldo implacabile delle estati siciliane. Questo imponente castagno, questo Re, si trova alle pendici dell’Etna, nel comune di Sant’Alfio (Ct), ed è chiamato il Castagno dei Cento Cavalli. Assieme a lui regna un altro castagno millenario detto il Castagno della Nave la cui circonferenza di ben 20 mt supera di poco la sua stessa altezza pari solo - si fa per dire-, a 19 mt.


Ad ogni modo il castagno o Castanea Sativa, il più nobile e antico albero d’Europa, pianta longeva di maestoso portamento, è presente in tutte le zone montuose a clima temperato. Fin dai tempi più remoti il suo frutto ha costituito un’importante risorsa alimentare per le popolazioni rurali delle zone montane collinari per gran parte dell’anno. Per questo era anche detto “albero del pane”; mentre la sua corteccia ricca di tannino è sempre stata lavorata per l’estrazione della sostanza indispensabile per la concia delle pelli.


L’idromele di castagno è un idromele meditativo, strutturato e corposo dalla tonalità rossastra. La bevanda mantiene e esalta le caratteristiche del miele d’origine dal colore scuro, l’odore pungente e il sapore marcatamente amaro.


Per una maggiore gradevolezza va servito e consumato fresco (tra i 6 e gli 8° C).

Per percepirne le fragranze è consigliabile roteare il bicchiere - meglio se a stelo lungo -, e di procedere con brevissime inalazioni. Esattamente come faremmo col vino!
Altresì per comprendere la varietà del suo profumo, lo si sente anche a bicchiere fermo per dare modo alle sostanze volatili meno veloci di essere percepite.
In linea generale: in un idromele giovane (dai 4 ai 14 mesi), il profumo predominante è quello fresco e floreale di un bouquet e del miele; contrariamente in un idromele invecchiato il sentore della freschezza florale viene mitigata dal tempo che sviluppa un odore più liquoroso.

Esame visivo
Brillante, limpido; colore: ambra scuro o bronzo con tonalità ramate dipendenti e varianti a seconda delle tonalità del miele d’origine e dal tempo di maturazione.

Esame olfattivo
Profumo liquoroso e aromatico; leggermente pungente e penetrante. Profumi terziari preponderanti.
Esame gustativo
Sapore complesso nella varietà delle sfumature aromatiche e amabilmente amarognole, tannico e corposo. Aroma persistente almeno nella componente amara.

 
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